mercoledì, settembre 27, 2006

Universi d'aria limpida....

Immaginate un teatro , un pubblico molto disposto ad ascoltare piccoli gioielli musicali in cui l’arte prevale sull’intrattenimento fine a se stesso.
Gioielli suonati da nove musicisti usciti da un mondo incantato ove le pelli e le corde si sfiorano in una danza aerea.
Gioielli scanditi dalle tonalità cristalline delle dorate corde vocali della regina del pop brasiliano d’autore : Marisa Monte.
Il teatro: lo smeraldo....lei Marisa Monte , il pubblico ovvero noi ieri sera.
Marisa ha regalato un concerto intimo, di fragile e caldo respiro,atmosfere d'aria pura, un bagno d'acqua cristallina , un dialogo sottovoce tra il suo intimo e il nostro ascolto una gemma luminescente che ti accarezza l'anima.
Quasi tutti i pezzi erano tratti dai due nuovi album : “Infinito particular” e “Universo ao meu redentor” due album fatti di arte e sensibilità....scritti in un anno in cui "ho scritto poesie , suonato la chitarra mentre allattavo il mio bimbo" come ci ha raccontato dal palco.
Siamo rimasti deliziati dalla sua voce , la sua ukulele pizzicata, le delicate armonie che sorreggevano il suo sussurrare il brivido il far sgorgare la lacrima.
Ballate dal sapore agreste eteree rarefatte inframmezzate da pause di riflessione in cui è possibile udire il rumore del silenzio.
E per non recidere il cordone ombelicale che la lega al samba , ce lo racconta in forma sanguigna con le sonorità più "Tribalistas".
Appropriandosi dell’essenza del ritmo, lo sfiora sottovoce senza snaturarlo.
Senza dare mai la sensazione di decollare, pare rimanere sempre a qualche metro dal suolo, in plastico volo planare......
Nel finale in cui recupera qualcosa da "Mais" e dall'ultimo "Tribalistas" che l'ha resa ascoltata in tutta europa la Musa di Rio si dimostra libera dalla schiavitù della hit a tutti i costi, spostando l’attenzione dal singolo al tutto, evitando che la “Já sei namorar” di turno offuschi il resto dell’opera.
Pochi artisti oggigiorno possono permetterselo, lei è una di questi.

Chapeu! o ancor meglio Saravà!

mercoledì, settembre 20, 2006

TARANT-PULP

Ricordate Edwige Fenech?
Icona femminile del B- Movie italiano anni 70-80 ; genere che ha avuto un incredibile rilancio vista la quantità di Dvd che si notano sugli scaffali delle varie FNAC , Feltrinelli ecc ecc;
Icona dei sogni erotici di ogni brufoloso quindicenne che ha sulle spalle un età come la mia, poi moglie di Montezemolo e quindi ricomposta con nuovo look a conduttrice delle domeniche per le famiglie in formato DC ed ora produttrice cinematografica di discreto successo.
Bene la popolare "Giovannona coscialunga" per citare uno dei suoi innumerevoli personaggi sexy femminili ci ha donato una incredibile rivelzione:
Quentin Tarantino conosce a memoria tutti i suoi film!

"Sono rimasta veramente esterrefatta- dichiara Edwige Fenech- parlando al telefono con Quentin Tarantino quando lui mi raccontava, inquadratura per inquadratura, tutti i miei film".
E prosegue: "Mi ha parlato di film che mi ero completamente scordata e mi diceva 'si', ricordati, avevi i capelli tagliati così e poi facevi la bad girl per la prima voltà".
Il regista , già maestro nel riciclare Jhon Travolta in versione Killer romantico e David Carradine in versione Kung Fu,ora vorrebbe l'attrice nel ruolo di una professoressa di storia dell'arte che dà lezioni private ad un adolescente, un ruolo che alla Fenech ha ricordato 'L' insegnante' il film che l' ha lanciata nel '75.

Ricordo l'aneddoto di Tarantino che abbraccia Umbertone Smaila dicendo "sei il mio idolo!" dopo aver scoperto che era sua una suite musicale tratta da "Napoli spara la polizia risponde" e me lo immagino mentre descrive le inquadrature su cui tutti ci siamo per lo meno spippettati alla Fenech al telefono....fantastico.

Ora però la domanda sorge spontanea : quando il buon Quentin ci rilancerà anche Pasquale Zagarìa in arte Lino Banfi?

voster semper voster Mallinza

lunedì, settembre 11, 2006

L'AMMORE

Ebbene sì cari amici.
Ieri ho sentito diversi discorsi , elucubrazioni, divagazioni più o meno distratte sull'Ammòre.
Avete presente l'Ammòre?
L'ammòre , quella cosa che tutti cercano e non tutti trovano.
L'ammòre quella cosa che ci rende così diversi, così strani.
L'ammòre quella chimera, quella grande opera d'arte di carne e sangue eternamente incompiuta.
Tornando dal festival della letteratura di Mantova se ne parlava sul trenino dopo aver visto una performance di teatrodanza dal titolo "Tango Metropolitano".

La cosa migliore che ho sentito è stata :

"L'amore è il potere di chi ama di meno"

Lo sosteneva Rainer W. Fassbinder, dandone un'efficace dimostrazione in tanti suoi film.
Credo sia una delle cose più oneste che si possono dire intorno a questo sentimento.
Sicuramente è tra quelle che lo riassumono meglio.

Non voglio sembrare cinico ma da questa frase ho capito perchè ho sempre amato il cinema di Fassbinder.